Imbolc (2 febbraio)

28.01.2014 14:57
 

 

           

Imbolc (2 Febbraio)

Imbolc (si pronuncia Imbalk), letteralmente, significa “nel grembo” e rappresenta un momento di gioia, in quanto il potere del sole recupera forza e ci avviamo verso la fine dell’inverno. Indica, metaforicamente, l’uscita dal periodo di “morte apparente” rappresentata dall’inverno e l’imminente ingresso nel periodo della rinascita, del ritorno alla vita, rappresentato dalla primavera.

In questo periodo la Dea rinasce fanciulla e il Dio è un giovane forte e vigoroso; questa festa celebra i primi movimenti della terra che risponde al richiamo della primavera, la luce del sole aumenta progressivamente la sua permanenza nel cielo allungando le giornate. È anche il momento giusto per rinnovare noi stessi, rinascere a “nuova vita”, purificarci dalle energie invernali e liberarci di tutto ciò che non ci serve più (cattive abitudini, vecchie idee, condizionamenti, ecc…) per lasciare spazio al nuovo, alle energie rinnovate della Natura. Apriamo la mente e lo spirito al cambiamento e a tutto ciò che questo comporta. E’ la festa dedicata alla Dea Brigit, patrona tradizionale dei guaritori, della poesia e dei fabbri, che sono tutte opere di saggezza pratica ed ispirata. Poichè è una divinità solare i suoi attributi sono la luce, l'ispirazione e tutte le attività associate con il fuoco. Anche se non potrebbe essere identificata con il sole fisico, è certamente l’origine dell’energia guaritrice e vitale interiore.

 

Il suo nome deriva dalla radice "breo" (fuoco): il fuoco della fucina si univa a quello dell'ispirazione artistica e dell'energia guaritrice. Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, Brigid, che significa "colei che esalta se stessa," è dea della fiamma sacra del Kildare (derivato da "Cill Dara," che significa "la chiesa della quercia") e spesso è considerata come la funzione nubile bianca della dea triplice. Sotto l'egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione, e di questo sono testimonianza le numerose "sorgenti di Brigit". Diffuse un pò ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti.

 

Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l'immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell'Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.

Oltre che ai suoi animali totemici la mucca e la pecora, Brigid viene associata con il gallo, annunciatore dell’inizio di una nuova giornata e il serpente, simbolo di rigenerazione. In molte culture il serpente o drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. In questo modo Brigid si collega alle dee di fertilità, molte delle quali vengono raffigurate con i serpenti. I serpenti sono anche un tema comune nei monili celtici (un altro prodotto della forgia).

Essendo una delle dee più complesse e più contraddittorie del pantheon celtico, Brigid può essere vista come la figura religiosa più potente in tutta la storia irlandese. Molti strati di tradizioni separate si sono incrociati, creando la sua storia, sicuramente complessa, che ha attraversato i secoli. È riuscita a passare intatta attraverso le generazioni, ricoprendo ruoli differenti nei diversi periodi.

 

Era e continua ad essere una dea dai molti nomi: Bride, Bridey, Brighid, Brigit, Briggidda, Brigantia.

È usanza, al tramonto, accendere per qualche minuto tutte le luci della casa, oppure accendere una candela in ogni stanza in onore del Dio rinato e della Dea; se si possiede una scopa rituale è tradizione spazzare tutta la casa visualizzando le energie che si sono depositate durante l’inverno volare via attraverso porte e finestre aperte. Fumigare le stanze con incensi di purificazione. Nella sera di Imbolc si preparano, purificando e benedicendo, tutte le candele che saranno utilizzate nei riti nel corso dell’anno; vengono preparate ungendole con olio magico e poi conservate in teli bianchi.

 

Imbolc è una festa in cui si onorano il principio femminile della Natura e l'infanzia, vista come inizio promettente di ogni cosa. È il periodo in cui una nuova corrente di vita inizia a scorrere nel mondo della Natura: noi dobbiamo lasciare definitivamente il passato e guardare al futuro con fiducia e ottimismo, con lo stesso sguardo di un bambino. Anche se questo è il periodo dal clima più freddo e più crudele, guardandoci intorno possiamo vedere che la primavera sta iniziando, la linfa inizia a scorrere nei rami degli alberi e appaiono i bucaneve. È tempo di prendere coraggio da questi piccoli segni di rigenerazione e riconoscere che su di essi si costruiranno tante cose nei mesi a venire. Questo è il momento delle potenzialità, il potenziale della primavera e dei semi che si muovono nel terreno ma anche il potenziale dei semi di crescita e di creatività nelle nostre vite. Per preparare il sentiero alle nuove energie occorre però compiere un cammino di purificazione, abbandonando dietro le nostre spalle le scorie del passato. Psicologicamente è il momento di purificare la nostra mente dai cattivi pensieri e dai sentimenti inadeguati. Una bella pulizia mentale, che ci consenta di fare entrare in noi la luce della Natura rinnovata e di partecipare al risveglio del cosmo dalla lunga notte invernale.

Oltre ad una pulizia personale di corpo e spirito è opportuno fare anche una bella pulizia della nostra casa, fumigando incensi di purificazione preparati per l'occasione.

 

RITI PER IMBOLC

 

Un rituale molto semplice è quello di accendere una candela bianca dicendo: “accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”, meditando sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle nuove cose che vogliamo portare nella nostra vita. Si procede portando la candela in ogni stanza della casa facendo un giro in senso orario in ogni stanza. Lasciar consumare la candela.

 

Un altro rito consiste nel procurarsi 3 candele bianche ed un calice. Si dispongono le candele a formare un triangolo con la punta diretta verso nord, nel centro del triangolo mettiamo il calice pieno d'acqua come simbolo di purificazione (o di latte come simbolo di nutrimento) e noi ci sediamo all'interno del triangolo. Dopo aver fatto un breve rilassamento ed una centratura si procede accendendo la prima candela, quella rivolta a nord, dicendo “Signora dell'inverno, ti dico addio, la tua stagione è terminata” visualizzando il clima invernale che si allontana; poi si accende la candela di sud-est dicendo “Signora della primavera, ti offro un caloroso benvenuto, la terra è il tuo letto” visualizzando la primavera che si risveglia; infine si accende la candela di sud-ovest dicendo “Signora dell'estate, presto io ti chiamerò e risveglierò il tuo amante” visualizzando il potere dell'estate che desidera nascere e pulsa di vita nel sottosuolo.

 

Quando ci si sente pronti si prende il calice al centro del triangolo e si pronuncia “io bevo il potere della Triplice Dea, possa questo potere diffondersi su tutta la terra per segnare la nascita della primavera”. Si beve dal calice e si visualizza il potere che fluisce in noi, attraverso di noi per risvegliare la Natura. Lasciar consumare le candele.