Yoga - Storia e Tradizione
Yoga, letteralmente significa “unione”. Questa unione va intesa ed applicata a più piani: sul piano fisiologico indica l’unione del sé limitato (uomo) con il Sé assoluto (Dio); sul piano spirituale è l’unione dell’Anima individuale con lo Spirito Infinito; sul piano psicologico equivale all’integrazione della personalità, ovvero l’eliminazione dei propri conflitti interiori; sul piano emozionale è la capacità di calmare le onde delle emozioni (giudizio, apprezzamento, disapprovazione, rabbia, invidia, ecc.) e la conseguente capacità di sentirsi completi in ogni momento.
Lo Yoga è la neutralizzazione dei sentimenti dominati dall’Ego. Quando questi si calmano, lo yogi comprende di essere tutt’uno con l’infinito e di esserlo sempre stato.
Come tutti sanno, esistono diversi approcci allo Yoga, ciascuno con modalità e caratteristiche diverse e focalizzate sui diversi piani dell’individuo, ma forse non tutti sanno che la madre di tutte queste diverse “tipologie” di Yoga è l’HATHA Yoga o “yoga delle posizioni fisiche”.
Si narra che un giorno un pesce si trovasse a passare nei pressi di una caverna, dove rimase affascinato dalla voce melodiosa del dio Shiva che in quel momento era intento ad illustrare alla sua amata sposa Parvati i misteri dello Yoga; una volta accortosi che il pesce aveva ascoltato i segreti insegnamenti, Shiva, spruzzando dell'acqua su di esso, gli donò forma divina trasformandolo in Matsyendra, ovvero il «signore dei pesci»; da allora Matsyendra tramandò in gran segreto le tecniche apprese divenendo così il primo yogin.
Lo Yoga, nel corso dei millenni è stato ampiamente riconosciuto come arte curativa, come medicina ed è stato integrato nella lista delle terapie energetiche e naturali. Negli ultimi anni anche i medici (almeno quelli più all’avanguardia) suggeriscono lo Yoga ai loro pazienti come “cura” di molti disturbi (disagi) che possono essere guariti (equilibrati) con questa pratica.
La medicina occidentale tratta la malattia come qualcosa di “naturale” che deve essere assolutamente sconfitto, scacciato dal corpo con elaborazioni chimiche inventate dall’uomo. La medicina si sforza con ogni modo possibile di sostituirsi alla Natura con degli artefizi prodotti dall’uomo; vi è una costante aspettativa di qualche nuova scoperta medica che sarà capace di far sparire qualche malattia dalla faccia della Terra, ed è molto triste che coloro che abbracciano questa visione diventino completamente schiavi di medici e medicinali. Costoro devono, loro malgrado, accettare che tutto questo li porterà inevitabilmente ad uno stato innaturale, il quale causerà costante disarmonia fisica e, di conseguenza, malattia.
Le posizioni Yoga armonizzano il corpo con le leggi naturali. Lo Yoga aiuta a sviluppare i propri poteri latenti, invece di affidarsi ad agenti esterni, inefficaci, per il proprio benessere. L’Hatha yoga mette l’attenzione sul liberare il corpo da tutto ciò che gli impedisce di funzionare come deve.
Nello Yoga viene data molta importanza all’eliminazione delle tossine. Una “tossina” a cui solitamente non si pensa (in quanto non è proprio una sostanza di scarto del corpo) è la tensione.
La tensione blocca lo scorrere dell’energia nel corpo, e tutte le malattie dell’uomo derivano dal blocco dell’energia o da un suo squilibrio. Per poter lasciar fluire l’energia nel corpo in modo sano e libero è necessario ripulire il corpo da tutte le scorie (fisiche ed emozionali).
A tale proposito, proprio per evitare tensione, è necessario praticare Yoga senza sforzarsi, ma cercando di liberarsi dalle tensioni e disarmonie che hanno impedito al corpo di essere in equilibrio.
Allo stesso modo il sentiero del KARMA Yoga o “Yoga dell’azione” (disciplina che pratico e insegno) non porta ad un’attività frenetica, ma ad una profonda calma e libertà interiore. Praticare Karma Yoga non vuol dire fare chissà quali cose, ma vuol dire agire nel quotidiano, nelle piccole cose, con la consapevolezza che il vero artefice di ciò che facciamo è Dio. È la costante ricerca della consapevolezza che l’energia Divina fluisce dentro di noi e che noi stessi siamo Dio. La sintonia con il Creatore si ottiene con un lavoro salutare e creativo, non certo negando la sua presenza dentro di noi. La libertà è la meta. Ma libertà da cosa? Libertà dagli attaccamenti, dalle aspettative, dalle emozioni. Non agire con fini egoistici, ma con senso di libertà e Amore. Agendo senza desiderio di ricevere i frutti della propria azione, lo yogi impara a vivere nel PRESENTE. Quando lo yogi, attraverso le sue azioni altruistiche, comprende e sviluppa la comprensione del potere Divino che scorre in lui, comprende di poter realizzare molto di più, anche per l’umanità intera. Il duro lavoro, su se stessi, purifica.
Ecco perché quando si eseguono le Asana dello Yoga, è necessaria la piena presenza a se stessi. Poter beneficiare sia del benessere fisico che di quello psichico, poter sentire il proprio corpo nell’estasi della connessione con l’Universo, gioire delle proprie conquiste sul piano fisico ed emozionale. Poiché noi siamo una connessione di corpo e mente, agendo sul corpo si agisce di conseguenza sulla mente e viceversa. Quando pratichiamo le Asana dello Yoga, andiamo ad influire anche sui pensieri, sulle emozioni, sui traumi. Questa è la ragione per cui nella maggior parte dei casi, ci si avvicina allo Yoga per qualche problema fisico (mal di schiena, tensioni muscolari, posture errate) e poi ci si ritrova a vivere il mondo con occhi “diversi”, ed anche questa è una vera e propria MAGIA.
Sono grata all’Universo per questa meravigliosa disciplina che ci ha donato e sono grata al mio Maestro di avermela insegnata. È un percorso che non ha fine, ma solo un inizio, perché quando si intraprendono percorsi di questo tipo si è sempre in movimento, c’è sempre cambiamento, c’è sempre qualcosa di nuovo e questo è meraviglioso.