Ostara - 21 marzo
OSTARA (21 marzo)
Ostara è il Sabba dell’equinozio di primavera. Le energie della Natura cambiano in modo impercettibile, passando dalla pigrizia dell’inverno all’esuberante espansione della primavera. La Dea rende la terra fertile ed il Dio raggiunge la maturità.
Ad Ostara le ore di luce e di buio sono uguali, poi la luce prende il sopravvento sull’oscurità, in questo periodo il Dio e la Dea sono prossimi all’accoppiamento ed alla riproduzione.
Questo è il tempo degli inizi, dell’azione. È anche il momento del nostro rinnovamento, della fertilità nella nostra vita spirituale. Se Imbolc rappresentava il momento della purificazione, è chiaro che questo è l’inizio di ogni nuova ricerca, o strada, che permetta di aumentare le nostre esperienze nel cammino della nostra evoluzione. La liberazione dal pesante fardello, operata da Imbolc, porta alla rinascita spirituale, beneficia tutti gli aspetti della vita e permette il benessere psicofisico. Purificandoci, ha purificato anche il nostro rapporto verso gli altri portandoci a rapporti più armoniosi con il prossimo. E’ il momento in cui si è pronti, anzi in cui si desidera affrontare nuove esperienze. Fisicamente è tempo di uscire all'aria aperta, di fare movimento, di riprendere il contatto con la natura. Psicologicamente è il momento di iniziare nuovi progetti, magari le cose che abbiamo sognato o immaginato durante l'inverno; è il tempo di mettere in pratica le lezioni che abbiamo imparato dalle nostre riflessioni invernali, dalle profonde visioni interiori e dall'espansione della coscienza, tempo di portare quella conoscenza nel mondo esterno, uscendo dall'introversione invernale.
Come festa solare, appartengono all'equinozio i temi del fuoco e della luce. Luce e fertilità sono sopravvissuti nel folklore europeo, in cui è rimasta la tradizione di accendere fuochi sulle colline nella festa di Ostara, più a lungo restano accesi i fuochi più sarà fruttifera la terra.
La parola Est, direzione a cui è associato l'equinozio di primavera, deriva da Eostre (da qui Ostara, ovvero “stella dell'Est”, cioè Venere) la dea sassone della fertilità. A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità, il cui comportamento in marzo si dice sia simile a quello di una congrega di streghe danzanti. La lepre è un animale sacro in molte tradizioni: in Britannia veniva associata alle divinità della Luna e della caccia; i Celti usavano la carne di lepre in un pasto rituale in cui il corpo dell'animale totemico veniva consumato per partecipare alla sua fertilità, ma i Celti consideravano la lepre anche come animale divinatorio e dal modo in cui correva ne traevano presagi.
Si dice che i disegni sulla superficie della Luna piena raffigurino una lepre, ricordo dell'associazione dell'animale con divinità lunari. Nella tradizione Buddhista la leggenda narra di una lepre che si è sacrificata lanciandosi nel fuoco per sfamare il Buddha, il quale impresse l'immagine dell'animale sulla luna in segno di gratitudine. I Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano delle lanterne; anche la Dea Freya aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con la testa di una lepre.
Una leggenda narra che la Dea Eostra, stava facendo giocare un gruppo di bambini, quando trasformò un uccello in coniglio, il quale depose tante uova colorate, con somma gioia dei bambini. Da qui l’usanza delle uova e del coniglio pasquali.
Leggenda a parte, il simbolismo dell’uovo è molto importante e profondo; l’uovo è composto dall’albume che rappresenta la natura onnicomprensiva della Dea, dal tuorlo che rappresenta la qualità virile del Dio e dal guscio che congiunge i due elementi, suggellando la fertilità e l’amore perfetto che provano l’uno per l’altra. Inoltre come simbolo d'iniziazione, l'uovo rappresenta una doppia nascita, la prima nel momento in cui viene deposto e la seconda nel momento in cui si schiude. In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos. Non come sinonimo di confusione o distruzione ma come condizione primordiale che contiene la potenzialità di tutte le cose esistenti, il Caos è la forza vitale generatrice di tutto ciò che esiste. L'uovo è il principio da cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ciò che prima era solo allo stato potenziale.
Nell'alchimia l'uovo è il vaso mistico in cui si compie la trasmutazione, un modello della creazione in scala ridotta.
La pianta sacra di Ostara è il trifoglio. La tradizione narra che il trifoglio rappresentava la triskele, la ruota solare a tre bracci, mentre la varietà a quattro foglie rappresentava la croce celtica, la ruota solare, il cerchio magico delle quattro direzioni.
Per questo Sabba è utile usare un panno verde per l'altare e candele dai colori pastello, magari decorate con fiori; l'incenso è una mistura di radice di giaggiolo, gelsomino, rosa e petali di viola.