Mabon - Equinozio d'autunno

14.09.2014 19:09

Mabon – 21 settembre

 

La festività prende il nome dal Dio gallese Mabon, che significa “Grande sole”. Una leggenda narra che il Dio a soli 3 anni venne rapito dalla Grande Madre (Modron) che lo portò nell'Ade affinché la sua luce non risplendesse sul mondo. Essendo egli molto intelligente, durante il suo soggiorno al centro della Terra affinò il suo ingegno e accrebbe la forza interiore e lo slancio necessari per diventare nuovo seme. Il Dio Mabon sapeva che la salvezza era a portata di mano, e che al momento giusto, avrebbe avuto bisogno di tutto il potere in suo possesso per fecondare la terra spoglia e renderla di nuovo rigogliosa.

Mabon annuncia il primo giorno d'autunno e il secondo periodo di raccolto, sia agricolo che personale.

Come a Lughnasad, viene celebrata l'abbondanza della terra e la ringraziamo per le benedizioni che ci dona. Per questo motivo viene spesso chiamato “il giorno del ringraziamento delle Streghe”. Inoltre, visto il collegamento di Mabon con l'Ade, questa festa è un'occasione per ricordare i nostri antenati, e tutti i nostri cari defunti che sono già nell'aldilà. Per questo Mabon è un momento di ringraziamento totale, un momento in cui diciamo grazie per tutto ciò che abbiamo, per tutto ciò che siamo, e per tutto ciò che il futuro ha in serbo per noi e per tutti coloro che verranno.

É un buon momento per gioire, per riflettere sulla libertà personale e per prendere atto delle nostre fortune e ringraziare coloro che le hanno rese possibili.

Essendo Mabon l'equinozio d'autunno, il giorno e la notte sono in equilibrio, giorno e notte hanno la stessa lunghezza. Ma al contrario dell'equinozio di primavera che si manifesta con uno slancio all'azione, l'equinozio d'autunno ci conduce al riposo dopo il lavoro. Il raccolto è stato messo al sicuro e il sole, anche se meno focoso di prima e molto più dolce, si offre ancora a noi.

I momenti di equilibrio, dice Doreen Valiente, in cui l'attività è sospesa, sono per loro stessa natura periodi in cui il velo tra il visibile e l'invisibile si assottiglia e si possono verificare un numero maggiore di apparizioni. Sono anche i momenti stagionali in cui gli esseri umani “cambiano marcia”, entrando in una fase differente, e quindi momenti di turbolenza psicologica e psichica. Riconosciamo queste fasi naturali come uno stimolo invece che farci sopraffare.

Lughnasad segna il momento vero e proprio del raccolto, incarnando l'aspetto sacrificale, Mabon segna la fine del raccolto, e il ringraziamento per l'abbondanza ricevuta, si pone l'attenzione sul ritorno futuro dell'abbondanza.

I colori di Mabon sono arancione scuro, rosso porpora e marrone. Addobbate l'altare con questi colori e decoratelo con foglie autunnali, fasci di erbe secche, girasoli, ghiande e mais. Vestitevi e accendete candele dei colori dedicati alla festa e bruciate un incenso composto da ibisco, mirra, salvia e petali di rosa.

 

Rito per Mabon

 

Essendo le patate simboliche per questa festa, in quanto nascono e crescono sottoterra, utilizzatele per questo rito e successivamente per il banchetto.

Arrostitele sul fuoco, magari acceso con foglie e rami secchi raccolti nel giardino, e mentre le fate cuocere recitare questa preghiera di ringraziamento:

 

Oh Dea Madre di tutti noi

per le tue benedizioni ti ringraziamo

mentre la ruota dell'anno girare vediamo

perché i nostri corpi e i nostri spiriti hai nutrito

con i doni che hai elargito

per l'abbondanza che noi godiamo

con amore e letizia ti ringraziamo.