Lughnasad/Lammas - Festa di mezza estate

24.07.2014 13:07

Lughnasadh/Lammas (1 agosto)

 

Lughnasadh (nella tradizione Celtica, si pronuncia Lunassah) o Lammas (nella tradizione dei popoli del nord) segue la parte centrale dell’estate e l’inizio della stagione del raccolto del grano. La mitologia più antica narrò di due entità femminili, madre e figlia, che rappresentavano probabilmente il raccolto maturo e il futuro raccolto da seminare, entrambe simboleggiate dall'ultimo covone mietuto quasi a raffigurare la loro somiglianza e identità. Il folklore europeo ne parlò come la “Vecchia del grano”, il vecchio spirito o la vecchia divinità che moriva al momento del raccolto per incarnarsi nella “Fanciulla del grano”, raffigurata come una bambola formata con le spighe dell'ultimo covone e conservata come un talismano per tutto l'anno. Ma non era solo una storia di raccolti e di vegetazione quella che raccontavano gli antichi miti, era una storia di morte e resurrezione che coinvolgeva tutti i regni della Natura, compreso quello umano.

I misteri iniziatici in onore di Demetra e Persefone che si tenevano ogni anno a Eleusi rivelavano che la morte è solo un passaggio verso una diversa esistenza. Così come Persefone tornava dal mondo dei morti, anche gli iniziati potevano aspirare alla resurrezione. Il chicco di grano muore ma per rinascere come nuova spiga. Più tardi, in molte mitologie, la divinità del grano assunse aspetto maschile, il Re o Dio del grano, figlio o amante delle grandi dee. Tali furono Tammuz e Adone, il primo riportato in vita dalla sua sposa Ishtar, il secondo destinato a trascorrere metà dell'anno con la Regina dell'Oltretomba e l'altra metà con Afrodite, dea dell'amore e della fertilità. Entrambi erano giovani Dei che morivano per risuscitare a nuova vita, come il grano.

Nei paesi celtici del nord Europa il raccolto dei cereali avveniva più tardi e prima delle dure fatiche del raccolto ci si concedeva una pausa di festa, contrassegnata il 1° agosto dalla celebrazione di Lughnasadh (la commemorazione di Lugh).

In Irlanda le usanze di Lughnasadh sono sopravvissute fino ad oggi.

Lugh, dio del fuoco e della luce (si presume possa derivare dalla radice lux) nelle leggende Irlandesi era un capo dei Tuatha-de-Danann, il “popolo della Dea Dana”, che nella guerra contro i precedenti abitatori dell'Irlanda, i Fomori, scambiò la vita di Bes, capo nemico, con i segreti dell'agricoltura: aratura, semina, raccolto. Il re dei Fomori era Balor (l'antico Bel), ritenuto nonno o padre di Lugh; ciò è dovuto al fatto che nelle mitologie di tutto il mondo un dio che rimpiazza una divinità più antica viene sempre collegato ad essa da legami di parentela per poterne ereditare, anche violentemente, le funzioni. I Tuatha-de-Danann furono i penultimi invasori d'Irlanda e s'imposero ai più antichi Fomori. Lugh appare così un Balor rigenerato.

Lugh è anche divinità delle arti, chiamato “ugualmente abile in tutte le arti” e “luminoso dalla mano abile” per indicare le sue capacità.

Questo aspetto lo avvicina molto a Brigit, anch'essa divinità della luce e delle arti, di cui forse era la controparte maschile. Lugh è il padre spirituale del grande eroe irlandese Cu Chulainn e divenne Llew Llaw Gyffes (leone dalla mano veloce) in Galles e Lud in Inghilterra, figure mitiche che passarono nell'arturiano Lancillotto.

Le origini della festa sono collegate soprattutto alla madre adottiva di Lugh, Tailtiu, la quale si affaticò per preparare le pianure irlandesi all'agricoltura e così morì, dopo aver chiesto che la pianura diventasse la sua tomba. Il vero scopo della festa è il raduno delle popolazioni al momento del raccolto sulle terre coltivate, terre che costituiscono il corpo materiale della Dea della Terra.

In questo periodo dell'estate avanzata, si erano lasciate alle spalle le fatiche e le preoccupazioni del raccolto del fieno e ci si preparava al raccolto di grano e orzo, le messi che il calore del sole ha fatto maturare. Lughnasadh era occasione di raduni e feste per le tribù celtiche, in cui ci si dedicava a giochi, gare e banchetti. Era tempo di baldorie propiziate dal calore estivo e si celebrava l'inizio del raccolto e l'offerta dei primi frutti agli Dei, così come pure la potenza della luce del sole e l'abbondanza generosa della natura.

Lughnasadh passò nel folklore britannico con il nome di Lammas, abbreviazione di Loaf-mass o “messa della pagnotta” poiché con il primo grano raccolto si preparava un pane propiziatorio, offerto nelle chiese come parte di riti eucaristici.

La pianta sacra di Lughnasadh è la spiga di grano o di orzo.

La festa del sole calante è il punto di svolta in cui l'uomo Verde di Beltane si prepara a diventare l'uomo Grigio della morte in autunno, quando inizia il suo viaggio verso l'Altro Mondo. Ora, infatti, è il tempo in cui si arresta la crescita nel mondo vegetale per permettere al raccolto di maturare. Nel folklore europeo durante i rituali dell'ultimo covone si estraggono i chicchi del futuro raccolto e si spargono le ceneri delle spighe per fertilizzare la terra. Il tema di morte e rinascita non negava quello della fertilità, espresso dalle orge rituali durante le feste del raccolto che, riattualizzando il mitico caos primordiale, rinnovavano il ciclo dell'anno e la fecondità della terra: fertilità umana e fertilità della Natura.

 

Si rende omaggio la Lugh, il Dio Sole, per il ruolo che svolge nel rendere fertile la Terra. Lo salutiamo mentre declina nel cielo, ma non dobbiamo esser tristi per questo, perché il suo seme vive nel grembo della Madre. Ora la Madre è nella sua massima abbondanza, il frutto del suo lavoro è ovunque, e noi ci riuniamo per raccogliere le sue ricchezze. Si pensa, erroneamente, che questa festa sia dedicata solo alla mietitura, visto il legame con le divinità delle granaglie, in verità anche verdure e frutti sono maturi e occorre raccoglierli; cipolle e aglio attendono di essere dissotterrati; le erbe, soprattutto quelle scelte per le attività magiche, in questo periodo sono al massimo della loro potenza.

Anche noi siamo maturati e il tempo del raccolto personale è prossimo.

Lughnasadh per noi dovrebbe essere tempo di gioia e di vacanze, un periodo in cui raccogliamo e godiamo i frutti delle nostre fatiche. Le cose che abbiamo portato a termine al Solstizio ora sono mature e possiamo vedere i primi risultati delle nostre azioni intraprese nei mesi precedenti. Ma è anche un momento di preparazione per il futuro, di riflettere sul fatto che presto sarà autunno e che dovremo affrontare una fase diversa. Per capire l'importanza di questo momento della nostra vita psichica, ci occorre comprendere l'importanza del tema morte e rinascita nelle nostre vite. Diventiamo consapevoli che la vita umana cresce e poi declina, è una ruota che deve continuare ad essere equilibrata. Questo è il culmine dell'anno ma anche l'inizio del processo del suo declino. Visto come stanno le cose, in questo periodo non solo è importante raccogliere i frutti della Terra ma, essendo tutti noi figli della Madre, dobbiamo offrire noi stessi per il raccolto. In questo modo, saremo scelti per proseguire la sua opera in molte forme e in molti modi. Siamo consapevoli che questo lavoro non sarà sempre facile ma, sappiamo che la Madre ci benedirà più volte per ciò che faremo e per i ruoli che andremo a svolgere, e queste benedizioni saranno sempre superiori a qualunque nostro sforzo. É utile comprendere l'idea del sacrificio in termini di trasformazione, non tanto di morte bensì di lasciare andare via qualcosa per arrivare a un più alto livello creativo nella nostra vita. Il grano sacrificato diventa pane, il frutto viene raccolto in modo che ci possa nutrire. Lughnasadh è festa di trasformazione e la rinascita è la legge perpetua della Natura.

 

Alcuni riti per Lughnasadh/Lammas:

 

Per celebrare la festa: accendere un fuoco con erbe e legna per celebrare il declino del Sole. Salutare il Sole recitando:

 

Grazie Dio del Sole e della Luce

Che dall’alba al tramonto ci hai riscaldato

che la Terra hai fecondato

che gaiezza e giocosità ci hai donato

per le risate e lo splendore dei tuoi raggi

per averci guidato nei nostri viaggi

Adesso che te ne vai, nel nostro cuore resterai

finché con l’inverno non tornerai

e a Yule di nuovo nascerai

Addio, caro Sole, ci mancherai

 

Lughnasadh è il periodo giusto per i rituali di raccolta, che servono per far arrivare denaro e successo, portando a maturazione situazioni cominciate nei mesi precedenti e per le quali si è lavorato duramente.

 

Incantesimo di prosperità: questo è un incantesimo per favorire la prosperità nei mesi a venire preparando una “bottiglia della Strega”. Per questo rito sono necessari: una bottiglietta piccola in vetro con tappo in sughero (assicurarsi che il tappo sigilli perfettamente la bottiglia), un amo (di quelli da pesca), del trifoglio, un pizzico di cannella e qualche moneta. Mentre si inseriscono i vari materiali nella bottiglia, visualizzare il denaro che ci arriva da ogni parte. Mettere il tappo e sigillare con un po’ di cera delle candele dell’altare, incantare la bottiglia recitando il seguente incantesimo:

 

soldi soldi luccicanti

sveglia, svelti e siate abbondanti

con l’aiuto di questa magica bottiglia

a me venite a sciolta briglia

Io e la ricchezza ormai un tutt’uno siamo

A me venite, che inseparabili diventiamo

 

Sotterrare la bottiglia vicino alla porta di casa, se non è possibile, nasconderla in un luogo sicuro e appartato.