Le Triadi Bardiche e l'insegnamento druidico

08.12.2015 16:21

 

Moltissime testimonianze di antichi autori riportano la particolarità secondo cui i Druidi impartivano i loro insegnamenti nelle radure al centro di intricate foreste e senza far uso della scrittura. La scrittura presso i Celti era utilizzata solo a carattere magico (era consacrata al Dio Ogma) perché fissava in modo durevole quanto le veniva affidato. Tuttavia tale particolarità impediva anche la “vita” della conoscenza, perché la tradizione orale si evolve con l'evolversi della coscienza di chi ne è depositario, cambia con il susseguirsi delle generazioni, e quindi i concetti scritti, venendo fissati nel tempo, perdono la loro vitalità e, in un certo modo, “muoiono”. La conoscenza tradizionale non aveva alcun valore senza la trasmissione di un'influenza spirituale (presente nell'uomo come “respiro”) e questa, per rimanere viva, doveva necessariamente passare da “bocca a orecchio” e non essere affidata alla scrittura. L'insegnamento doveva perciò essere impartito soltanto oralmente e i bardi imparavano la dottrina sotto forma di innumerevoli racconti, poesie e saghe mitologiche. L'insegnamento dei Druidi, in quanto orale e non scritto, era organizzato secondo schemi che ne facilitassero l'apprendimento. Sembra che la sequenza dell'alfabeto Ogham irlandese, aiutasse a memorizzare e ricordare le strofe dei racconti, delle genealogie e le sequenze delle erbe medicinali, degli animali sacri, degli Dei e dei loro attributi.

Le “Triadi Bardiche” sono un altro stile di organizzazione della conoscenza sotto forma di aforismi strutturati in gruppi di tre corte frasi. Esistono triadi storiche, giuridiche, teologiche, poetiche, morali, ecc. e su tutte spicca la principale massima insegnata dai Druidi: onora gli Dei, sii buono, coltiva le virtù virili che sintetizza la filosofia celtica nell'ingiunzione a rendere omaggio alla Realtà Spirituale innanzitutto e quindi a cercare il contatto in sé con Karantez e con Nerz perché si manifesti Skiant.

Di seguito alcune delle Barddas filosofiche e morali:

1) Vi sono tre unità primordiali. E non ve ne possono essere di più. Esse sono:

- un Dio;

- una Verità;

- una Libertà.

2) Vi sono tre cose, emanate a loro volta da queste tre unità primordiali.

Queste tre cose sono:

- la Vita;

- il Bene;

- la Potenza.

5) Dio ci dona tre prove di ciò che ha fatto e che farà; queste prove sono:

- la Sua Potenza infinita;

- la Sua Saggezza infinita;

- il Suo Amore infinito.

7) Vi sono tre cose che Dio, infinitamente perfetto, non può eludere:

- in tutte le cose, fare il meglio possibile;

- in tutte le cose, fare tutto il necessario;

- in tutte le cose, fare il più bello possibile.

8) La vita è sottomessa a tre necessità, a causa della perfezione del suo Autore:

- essa non può essere altro di ciò che è;

- essa non deve essere altro di ciò che è;

- essa non può essere concepita diversa da ciò che è.

10) Dio possiede quindi tre supremazie:

- la Vita Universale;

- la Scienza Universale;

- la Potenza Universale.

12) Esistono tre cerchi nella vita Universale o Universo. Questi tre cerchi sono:

- il Cerchio di Ceugant, Cerchio Vuoto, dove nessun essere può sussitere se non Dio. Ne i viventi ne i morti possono accedervi, e solo Dio può attraversarlo, tramite manifestazioni diverse;

- il Cerchio d'Abred, Cerchio della Fatalità, del Destino ineluttabile, dove ciascun nuovo stato, ciascuna nuova esistenza, nasce dalla morte. E questo è quello che l'Uomo attraversa;

- il Cerchio di Gwynvyd, Cerchio della Beatitudine, il Mondo Bianco, dove ciascuno stato deriva e nasce alla vita. E questo è quello che l'uomo attraverserà nel Cielo.

13) Vi sono tre generi di esistenza e di vita per i viventi. Essi sono:

- lo stato di sottomissione alla Fatalità, nell'Abisso (Annwn);

- lo stato di liberà morale nell'umanità (Abred);

- lo stato di felicità e d'amore perfetti nel cielo (Gwynvyd).