Le regole della Magia

26.08.2014 22:26

Le regole della magia

 

E' risaputo che in magia ci sono delle “regole” da rispettare, ovvero, ci sono comportamenti etici che vanno seguiti e vengono rispettivamente identificati con: “La legge del tre” e la “Rede Wicca”. Nello specifico la “Legge del tre” sostiene che tutto quello che si fa in magia ritorna al mittente triplicato; la “Rede Wicca” recita “fa ciò che vuoi, ma non fare del male a nessuno”. Due concetti che se vogliamo dirla tutta sono piuttosto “logici”, seguono le regole classiche di vita sociale, i comandamenti, il buon senso, il Karma. E' giusto avere delle regole per fare magia? E' opportuno rispettare certe “leggi”? Ma soprattutto, perché è necessario avere delle regole nella magia?

Io, personalmente, sposo la teoria di Phyllis Curott, grande Sacerdotessa Wicca e Strega dei nostri giorni che ho avuto la fortuna di incontrare di persona e che nel suo libro “L'arte della magia” scrive:

Senza dubbio la Legge del Tre non fa parte della tradizione Wicca. Riflette l'influenza del concetto induista del karma che si è diffuso negli anni sessanta, oltre a un vecchio principio magico di causa-effetto derivato in parte dalle filosofie occidentali e che include diversi schemi filosofici e scientifici: le nostre azioni hanno conseguenze.

Sono convinta che la Legge del Tre sia un fondamento inappropriato, inadeguato e inaccurato per l'etica wicca. Non è e non dovrebbe essere la ragione per cui le streghe non lanciano sortilegi negativi. […..] Le streghe non hanno bisogno di regole per praticare la loro arte in modo etico. [….]Il problema principale è che la Legge del Tre è fondamentalmente una teoria di punizione: non mi comporterò male perché altrimenti mi capiterà qualcosa di peggio; quindi mi comporto bene perché non voglio che mi accada niente di brutto. [….] La punizione non rende noi o la nostra magia morali, ci insegna soltanto ad agire guidati dalla paura, e la paura non è una buona cosa.

Questo è un pensiero che ci viene proposto dalle religioni e dalla cultura in cui siamo cresciuti. Sono vestigia di idee religiose patriarcali sulla punizione, sulla dannazione e sul peccato. E' una regola basata sul terrore che nasce dalla convinzione che Dio non sia presente nel mondo. [….] La vera ragione per cui le streghe non fanno e non dovrebbero mai fare del male con la loro magia né dovrebbero usare la magia per dominare gli altri è che sperimentano la divinità immanente. Attraverso le pratiche wicca imparerete a entrare in comunione con il Divino, e questo vi trasformerà così profondamente che non vi salterà mai in mente di fare del male in qualunque modo. Perchè ora sapete che il mondo in cui vivete è sacro e divino. Il nostro comportamento, la nostra magia e la nostra etica nascono dalla rivelazione che il Divino esiste dentro di noi, negli altri e nel mondo.

[…..] Semplicemente non farete del male a nessuno e non manipolerete nessuno perché riconoscerete gli altri come incarnazione del Divino. [….] L'esperienza della Divinità cambia tutto: la vostra percezione di voi stessi e di ciò che vi circonda. E cambia il rapporto con il mondo: la vostra condotta è guidata non dalla paura della punizione ma dal rispetto, dalla comprensione ma soprattutto dalla reverenza verso l'intrinseca divinità del mondo. [….] Non abbiamo bisogno di regolamenti, per conoscere la differenza tra giusto e sbagliato, perché “vivere un sano rapporto”, come dicono i nativi americani e i buddhisti, è naturale. La magia non è qualcosa che facciamo per manipolare o controllare l'Universo. E' comunicazione e cocreazione, è portare il nostro potere sacro alla massima espressione. Le sole persone che cerchiamo di controllare con la magia siamo noi stessi.”

 

Leggendo queste parole non si può fare a meno di immaginare la “strega” come qualcuno che ama e rispetta tutto il creato, che cerca di vivere seguendo i ritmi saggi e continui di una Natura che condivide nella sua anima. Ritengo che queste parole esprimano perfettamente il significato che ha il “fare magia”, almeno ai giorni nostri. Ma perché allora sono state scritte queste “leggi”?

Doreen Valiente afferma che la “Legge del Tre” sia stata improvvisata da Gardner durante un rito di iniziazione, in quanto tale rito prevede delle “frustate” simboliche che il Gran Sacerdote infligge all'iniziato di primo livello, cosa che si ripete nell'iniziazione di secondo livello dove l'iniziato, a sua volta, infligge lo stesso numero di “frustate” al Gran Sacerdote … diciamo una sorta di “auto protezione”.

 

Bhè, qualunque sia il motivo per cui sono state scritte, io concordo con l'idea che nel momento in cui si è in connessione con il TUTTO, con l'energia Divina, con la Natura non si hanno pensieri di odio, distruzione o vendetta. Quando si vive uno stato di “grazia”, tutto quello che si desidera è l'Amore incondizionato per tutto l'Universo, quel sentimento puro che non chiede nulla in cambio poiché viene dal cuore, quel sentimento che si riflette in tutto ciò che esiste, quel sentimento capace di operare la MAGIA.