Il codice a Barre ... in radionica

19.03.2015 19:46

CODICI A BARRE: “IL MARCHIO DELLA BESTIA”

 

Di Peter A. Lindemann e Ajna Luminaria

 

La prima volta che Ajna mi disse che i codici a barre creavano campi di disgregazione rimasi alquanto perplesso. Mi raccontò che non permetteva ai negozianti di usare lo scanner per leggere i codici a barre sui prodotti che lei acquistava, perché i codici che venivano letti erano i peggiori. Le risposi che era altamente improbabile e che il raggio laser utilizzato per scansionarli potesse trasmettere energia negativa. Anche se era in grado di eliminare la maggioranza dei campi di disturbo, Ajna non poteva cancellare l’ effetto disgregativo provocato dai codici a barre. Le risposi che se avesse avuto ragione, ci doveva essere un modo per cancellare l’azione disgregatrice, se esisteva.

Rimasi scettico. Dopo tutto Ajna era soggetta ad una vasta gamma di interferenze ambientali: molti campi di disturbo come linee geopatogene all’interno di casa sua, cariche statiche al suolo, campi elettromagnetici dell’impianto elettrico le provocavano estremo disagio.

Avevo la sensazione che tali cose esistessero ma che avessero effetti marginali. Tuttavia non potevo dissociarmi completamente perché Ajna era anche un eccezionale terapeuta. Le sue percezioni dell’energia sottile erano molto sviluppate, ed io avevo beneficiato considerevolmente delle sue cure.

Quando venne fuori la storia dei codici a barre, non mi preoccupai come lei. Ma parliamo di un anno e mezzo fa.

Per mesi questi pensieri scomparvero dalla mia mente; ma poi l’argomento mi si ripresentòdel tutto casualmente, ma prima lasciate che vi faccia una premessa.

Siccome io non pratico la radionica, perché sono solo un ricercatore in questo campo, le persone mi chiamano per delle consulenze. Molto spesso, mi sottopongono casi difficili e grattacapi e circa un anno fa un amico mi chiamò per una situazione ingarbugliata.

Questo caso è collegato ad una serie di circostanze non comuni, perciò mi è stato chiesto di mantenere confidenziale l’identità delle persone, ma d’altra parte è stato così illuminante che mi sento obbligato a condividerlo il più possibile.

Il mio amico pratica la radionica come un serio hobby, è piuttosto ben informato ed haaiutato molte persone con il suo lavoro. Gli eventi lo portarono a farsi carico del caso di una persona che chiamerò “Jim”, una specie di celebrità molto conosciuto in certi ambienti.

Nel corso degli ultimi anni il mio amico monitorò le condizioni di Jim attraverso la radionica e notò che nella sua aura vi era una crescente manifestazione del cancro. Nonostante facesse tutto il necessario, il mio amico non fu in grado di cancellarla e alla fine si allarmò e mi sottopose il caso per farsi aiutare. Mentre discutevamo dell’argomento venne fuori che durante l’anno molte fotografie di Jim erano state vendute come articoli commerciali e che su ognuna di esse vi era impresso un codice a barre, come per qualsiasi altro prodotto. Ebbi un flash e tornai a ricordare i severi avvertimenti di Ajna riguardo i codici a barre. Come sappiamo bene, una fotografia può agire ed agisce come un testimone radionico.

Anche se con un solo codice a barre la disgregazione dell’energia individuale è piccola, moltiplicata per 10.000 riproduzioni fotografiche distribuite continuamente, il problema può diventare serio. 10.000 fotografie con un codice a barre potevano rappresentare un incubo che si avverava. Siccome si erano tentate le strade convenzionali senza successo, procedemmo con l’ipotesi della fotografia/codice a barre.

In un mese me ne uscii con un metodo per cancellare gli effetti disgregativi dei codici a barre.

Durante una visita, io e il mio amico lavorammo su Jim radionicamente utilizzando questo metodo, ed eliminammo tutto l’accumulo di energia disgregativa. Inoltre attivammo altre procedure riguardo le vendite future delle sue fotografie. Da quel momento in poi l’aura di Jim rimase pulita e libera dal misterioso processo del cancro.

Questo primo test mi insegnò molto, ma vi erano ancora molte domande senza una risposta.

Qual’era la natura della disgregazione? Il problema era nel codice a barre o nel laser che lo leggeva? Togliendo il codice a barre da un prodotto si toglie anche la disgregazione?

C’era ancora molto da imparare e per non tralasciare nulla di importante, dovetti considerare qualsiasi cosa, quindi tornai da capo.

Molti anni fa mi fu detto che ogni codice a barre ha 3 numeri che non fanno partedella sequenza numerica scritta sullo stesso. Questi numeri sono 6-6-6.

 

 

E’ un tipico simbolo a 12 numeri, ognuno rappresentato da due linee. Queste linee hanno varie dimensioni e sono distanziate l’una dall’altra, ad ogni due linee corrisponde un determinato numero. Quindi potreste pensare che un codice a barre da 12 numeri avrà 24 linee, ma non le ha infatti ne ha 30.

Ogni codice a barre inizia, finisce ed è contrassegnato nel mezzo da due linee sottili le une posizionate ad una certa distanza dalle altre. Queste 6 linee non hanno nessun numero scritto al di sotto ed associato ad esse. Come potete vedere se non facciamo caso alle due linee più esterne, nei due gruppi di linee all’interno del codice, a sinistra troviamo altre due linee sottili distanti dalle altre. Queste linee appaiono esattamente come le ultime due cioè prive di un numero associato ad esse, perciò esse rappresentano certamente i 6.

Per questo motivo per anni ho creduto che i codici a barre nascondessero il 6-6-6,tale riferimento deriva dal Libro dell’Apocalisse della Bibbia.

Apocalisse 13: versi 16-18 come segue (nella versione internazionale): “Inoltre egli obbligò ognuno, piccolo e grande, ricco e povero, libero o schiavo, a ricevere il marchio sulla mano destra o sulla fronte, affinché nessuno potesse comprare o vendere a meno che non avesse il marchio, che è il nome della bestia, o il numero del suo nome. Ciò richiama alla saggezza. Se qualcuno avesse l’intuizione, lasciategli calcolare il numero della bestia, quello dell’uomo. Il suo numero è 666”.

Egli, in questo caso, è l’anticristo. Ora visto che sappiamo che nessuno ha questo marchio sul proprio corpo, sta diventando sempre più difficile “comprare o vendere” qualsiasi cosa senza un codice. Alcune valute europee hanno un codice a barre sulle banconote. Anche questo giornale ne ha uno secondo le normative della diffusione dei mezzi di informazione.

Possiamo chiamarlo il “Marchio della Bestia”?. Stiamo entrando nella cosiddetta “Fine dei tempi?” Era giunto il momento di tralasciare tutte le credenze mistiche e di scoprire veramente cosa stava accadendo.

Non sapevo ancora molto riguardo i codici a barre. Ajna continuava ad insistere che i codici a barre scansionati avevano il peggior effetto su di lei rispetto agli altri, perciò decisi di approfondire la tecnologia dei laser. Chiesi al mio amico Dr. Ray Quinton un ingegnere di Albuquerque, cosa sapesse del processo di scansione dei codici a barre e ne venne fuori che sapeva moltissimo. Mi disse che durante gli anni 60 aveva contribuito a sviluppare tale tecnologia per conto dei militari.

Il raggio laser è collegato con ciò che è chiamato il circuito dell “ingranaggio olistico”. 

In origine tali circuiti furono sviluppati dai militari per scansionare antichi testi scritti in lingue sconosciute per tradurre le informazioni in inglese, utilizzando computer molto potenti per interpretare il codice. In molti negozi oggi questi circuiti sono utilizzati semplicemente per confrontare le informazioni del codice a barre con quelle archiviate nel computer. Un raggio laser viene fatto ruotare per catturare l’informazione sul codice a barre. Se c’è corrispondenza ed il computer riconosce l’informazione, si accende la luce verde e suona il bip del riconoscimento, quinti il sistema si resetta per il ciclo successivo.

Negli scanner moderni, il raggio laser è generato da un diodo allo stato solido e una serie di lenti e di sensori fa il resto.

Dissi al Dr. Quinton che pensavo che i codici a barre potessero avere effetti nocivi sulla salute, e che la scansione con il laser peggiorava la situazione. La sua prima risposta a questa ipotesi fu molto simile a quella che avevo avuto anche io in passato, pensò che l’idea fosse ridicola, ma nonostante ciò e per farsi onore fu d’accordo nel studiare con me tale possibilità.

Mi chiamò tre giorni dopo per dirmi che avevo ragione e che aveva individuato qual’era il problema. Il giorno seguente gli feci visita, mi mostrò cosa aveva trovato e mentre mi trovavo là effettuammo altri esperimenti per completare le nostre teorie.

I risvolti sono sconcertanti, questo è ciò che il Dr. Quinton mi mostrò. Il problema è il CODICE A BARRE stesso. Come altre figure geometriche, ogni codice a barre ha una firma radionica. Potete pensare ad esso come ad una antenna di energia sottile. Sfortunatamente i codici a barre sono progettati per codificare le informazioni dei prodotti senza tener conto dell’effetto radionico, perciò i loro effetti radionici sono del tutto casuali.

(Naturalmente se non consideriamo le teorie della cospirazione). Qui ho usato il termine casuale nel senso che non sono stati progettati specificatamente per migliorare la salute. Oltre a ciò, il codice a barre funziona piuttosto bene in quanto catalizzatore radionico casuale e in dosi abbondanti, gli effetti tossici della disgregazione possono diventare piuttosto evidenti. I loro effetti radionici vengono attivati dalla luce in movimento. La scansione laser del codice a barre attiverà la sua tossicità bioenergetica. Un semplice bagliore farà la stessa cosa ad un livello minore. La luce solare attraverso lafinestra della vostra cucina attiverà i codici a barre dei vostri prodotti esposti ad essa.

Le luci fluorescenti, che lampeggiano a 120 volte al secondo, li attivano con molta intensità. Se si muove semplicemente il codice a barre nello spazio, avanti e indietro, perpendicolarmente alla direzione delle linee gli si da energia. Il Dr. Quinton aveva svelato il segreto. Ora io credo che i gli effetti radionici tossici dei codici a barre si imprimano ed energizzino l’etere. E’ possibile fermare il 98% delle nuove attivazioni mettendoci sopra del nastro nero. Tuttavia, togliendo semplicemente il codice a barre dalla confezione del prodotto oppure coprendolo con il nastro nero, non si elimina la tossicità radionica impressa nell’etere. Siccome la tossicità radionica esiste nell’etere essa penetra nelle confezioni e si imprime all’interno dei prodotti. Ciò riguarda il CIBO, le VITAMINE, e qualsiasi altra cosa. Per anni, la maggior parte di noi ha ingerito la tossicità radionica dei codici a barre come parte della propria dieta abituale. Anche i prodotti che non possiedono un codice a barre possono essere stati colpiti se ci vengono spediti per UPS, o tramite qualsiasi altro corriere che gli usa per la tracciabilità delle spedizioni. Come ho detto prima, le implicazioni sono sconvolgenti. Ognuno di noi ne è colpito a livelli differenti.

Sapevo ormai che avevamo un grande problema tra le mani, ma non capivo il perché. Dissi a Michael Theroux dell BSRF che stavo lavorando su un articolo riguardante gli effetti radionici dei codici a barre. Mi rispose che aveva appena trascorso gli ultimi mesi ad imparare tutto sui codici a barre e quindi ne poteva ottenere uno adatto a questo giornale in modo da renderlo compatibile alla distribuzione di massa. Mi offrì di mandarmi il manuale della UPC delle specifiche dei simboli; stavo raggiungendo la fonte.

Fino ad ora gli unici codici a barre che sembrano non causare problemi sono quelli utilizzati dal servizio postale sulle lettere e sui pacchi. In conclusione, vorrei considerare ancora una volta il punto di vista della cospirazione. Coloro che avrebbero progettato i codici a barre specificatamente per i loro effetti radionici tossici, sarebbero stati molto bravi ed estremamente malvagi. E’ curioso il fatto che ogni numero nel codice si basi su un simbolo di 7 tacche il quale è molto più bio attivo rispetto ad un simbolo di 6 o di 8 tacche. Perché è stato progettato in questo modo non lo so. Ci sono 3 versioni principali della simbologia della codificazione.

La simbologia regolamentare (versione A) utilizza 20 di queste combinazioni, 10 per i numeri a destra 0-9 e 10 per i numeri a sinistra 0-9. La versione E aggiunge 10 numeri alla precedente. La versione D aggiunge ancora più combinazioni con più di 12 numeri. Un simbolo a 6 tacche può disporre fino a 32 combinazioni quale numero binario 26.

Un simbolo a 7 tacche può arrivare fino a 64 combinazioni quale numero binario 27.

Siccome non sono utilizzabili tutte le possibile combinazioni che usano solo una linea nera o quelle che ne usano tre o più, pare che un sistema di simboli a 7 tacche sia quello più piccolo che possa disporre della quantità di informazioni che vengono codificate al momento. Ciò potrebbe essere stato fatto in buona fede.

In contrapposizione, il sistema postale ha sviluppato un sistema che non ha nessun effetto radionico tossico. Tuttavia, se non ci fosse un intento maligno, tutto questo sarebbe quasi un’incredibile combinazione di errori e di coincidenze. Se invece vi fosse un intento maligno esso rappresenterebbe una forza del male piuttosto allarmante.

Perché qualcuno vorrebbe nascondere intenzionalmente nel codice a barre un 6-6-6 camuffato?? Queste linee extra non cambiano in modo considerevole l’intensità della sua tossicità radionica. Qual’ è il punto? Perché non dare credito ad altre profezie cristiane catastrofiche tranne che a quella secondo la quale siamo tutti impregnati del “Marchio della Bestia”? Una buona domanda.

Avendo mangiato cibo proveniente da confezioni con codici a barre, noi tutti portiamo radionicamente il “Marchio del codice a barre” nel nostro campo di energia sottile.

Perciò stiamo imparando come eliminare la disgregazione, la controversia del 6-6-6 rimane un mistero, sembra non esserci modo per risolvere definitivamente la questione. Al di là di ogni teoria della cospirazione, sembra che ci sia un’interpretazione più illuminata. 

Da un punto di vista cosmico e spirituale tutti noi portiamo il “Marchio della bestia” nel senso che la nostra vera origine è animale da che esistiamo, quindi anche prima dell’avvento dei codici a barre.  Siccome ascendiamo verso lo spirito, impariamo come perfezionare le nostre scelte in ogni momento e come identificarci con il nostro vero Io. Conseguiamo il destino spirituale della perfezione attraverso il perfezionamento dei nostri desideri e l’intenzione di avere uno spirito vivo in noi che si manifesta attraverso noi, in questo modo sconfiggiamo il “marchio della Bestia” e le limitazioni legate alla nostra origine animale.

Dal momento che desideriamo onestamente vivere in diretta e cosciente relazione con la Verità, assicuriamo a noi stessi la vittoria contro “La Bestia”, alla luce di ciò, anche un 6-6-6 nascosto nei nostri Corn Flakes non può certo segnare la “Fine dei tempi”. Non c’è una “Fine dei tempi” per coloro che si innalzano al percorso eterno della Spiritualità, dei valori e delle scoperte, nonostante tutti gli ostacoli che affrontiamo il nostro futuro è sempre radioso.