Fitoterapia e Tinture Madri

23.08.2018 15:10

Che cos'è la fitoterapia?

E' la più antica espressione della medicina, basata sulla somministrazione di piante medicinali a scopo terapeutico.
 

Quali sono i vantaggi della fitoterapia?

Le preparazioni fitoterapiche agiscono in virtù della presenza di principi attivi: flavonoidi, tannini, alcaloidi, oligoelementi. Tuttavia viene attribuito un interesse crescente al "fitocomplesso", considerato come un'entità biochimica unitaria e dinamica che agisce grazie all'azione complementare e di potenziamento reciproco dei singoli costituenti. In tal modo il fitocomplesso esplica sull'ogranismo un'azione armonica, dolce e non violenta. Così la fitoterapia si propone nei confronti dei farmaci tradizionali come metodica terapeutica originale, basata sull'impiego di fitocomplessi che riducono il rischio di tossicità e assuefazione.
La ricchezza delle piante medicinali, la varietà delle indicazioni terapeutiche che deriva dal patrimonio delle osservazioni del passato, la ridotta tossicità delle piante medicinali, rappresentano i principali aspetti favorevoli della fitoterapia. 
La fitoterapia è in grado di preparare trattamenti più specifici, svolgendo una notevole azione drenante a livello degli organi di eliminazione (drenaggio).
Può inoltre essere utilizzata come complemento di altre terapie. Indipendentemente dalla possibile associazione tra fitoterapia e altre metodiche terapeutiche, i fitocomplessi utilizzati da soli spesso consentono il raggiungimento di risultati terapeutici favorevoli.
 

L'uso di piante medicinali può essere dannoso?

In generale, la corretta somministrazione dei fitoterapici non presenta rischi di tossicità. Tuttavia è opportuno conoscere la potenziale tossicità di alcuni di essi.
La presenza di principi attivi potenzialmente tossici (es. alcaloidi), consiglia la somministrazione di alcune piante medicinali in diluizioni decimali (DH) o centesimali (CH) o per periodi limitati nel tempo.
 

Cosa sono le tinture madri?

Numerose sono le preparazioni fitoterapiche disponibili. Negli ultimi anni si sono affermate sempre più le tinture madri, cioè le tinture che servono come base di partenza per la preparazione dei medicinali omeopatici. Le tinture madri, indicate con la sigla T.M., sono preparazioni liquide risultanti dall'azione estrattiva di un veicolo alcolico su piante fresche o parti di esse.
La preparazione delle tinture madri avviene partendo da piante fresche cresciute nel loro habitat naturale e raccolte nel loro periodo balsamico. Il titolo alcolico è, in genere, del 10% calcolato in rapporto al peso della pianta disidratata.
La macerazione alcolica deve prolungarsi per 21 giorni, in recipienti neutri.
La differenza più rilevante tra la tintura classica e la tintura madre è nel materiale di partenza: nella tintura classica è costituita dalla droga secca, mentre nella tintura madre è dato dalla pianta fresca. In tal modo nella tintura madre vengono preservati più principi attivi.
 

Che cos'è il "drenaggio" in fitoterapia?

Il drenaggio è una tecnica terapeutica di eliminazione delle tossine (alimenti, farmaci, ecc) e dai prodotti di ricambio cellulare, mediante la stimolazione debole e prolungata degli organi di eliminazione, definiti emuntori (cute, polmoni, fegato, reni, intestino). Il drenaggio si realizza con al somministrazione di piante medicinali attive sugli emuntori (carciofo per il fegato, tarassaco per il fegato e i reni, bardana per la cute). Il drenaggio è indicato soprattutto nella fase di preparazione a trattamenti più specifici, in patricolare omeopatici, in affezioni di vecchia data. Di particolare interesse è il drenaggio da effettuare periodicamente, in particolare all'inizio della stagione primaverile, per facilitare l'eliminazione di cataboliti e tossine. La posologia media è inferiore a quella "terapeutica": 20 gocce 2 volte al dì, per almeno 30 giorni consecutivi, prima del trattamento specifico o per 40 giorni nelle "cure di primavera".
Un esempio di drenaggio mediante fitoterapici è la preparazione ottenuta mescolando in parti uguali le tinture madri di Carciofo, Tarassaco e Fumaria.
 

Quali sono le modalità di somministrazione?

In generale, è preferibile la somministrazione di fitoterapici singoli o in associazione, ma NON nella stessa somministrazione. I fitoterapici vanno diluiti in un po' d'acqua minerale naturale. E' opportuno trattenerli in bocca per un minuto prima di deglutire, allo scopo di assicurare il massimo assorbimento attraverso la mucosa del cavo orale. In alcuni casi è opportuno diluire il fitoterapico in acqua tiepida, dopo averla bollita in modo da attivare il preparato e facilitare l'assorbimento, soprattutto quando la tintura madre viene utilizzata per via topica (es. calendula).
 

Quali sono le regole posologiche generali?

In fitoterapia è opportuno adattare la posologia al peso, all'età del cliente e alle caratteristiche dell'affezione da trattare.

1) Indicazioni in funzione dell'età

Nell'adulto la posologia media per le tinture madri è di 30-50 gocce al dì, per ogni fitoterapico prescritto. Viene indicata la posologia media prevista  nelle varie fasi della vita:
Lattante                10 gocce
    Età scolare          20-30 gocce
    Adolescenza        30-40 gocce
     Età adulta             30-50 gocce
     Terza età               30-40 gocce

2) Indicazioni in funzione dell'orario

Per ottenere l'efficacia terapeutica massimale è opportuno somministrare i fitoterapici in alcuni momenti della giornata:
 
- al risveglio: antinfiammatori, diuretici, lassativi, sedativi, tonici generali, depurativi
- lontano dai pasti: tonici generali, epato-protettori, sedativi della tosse
- prima del pasto (20-30 minuti prima): amari, digestivi, antiacidi, stimolanti o inibenti dell'appetito
- dopo il pasto: digestivi, antifermentativi, spasmolitici
- prima di coricarsi: sedativi, ipnotici, antireumatici, fitoterapici attivi sul cuore e sulla circolazione in generale
 

3) Indicazione in funzione delle affezioni

I tempi e le modalità di somministrazione in fitoterapia vanno adattati al singolo cliente. Schematicamente si possono individuare alcuni modelli generali di prescrizione:
 
- prescrizione occasionale: eleuterococco o ginseng prima di una gara sportiva
- prescrizione accessuale: sisimbrio nell'afonia o tossilaggine nel trattamento della tosse
- prescrizione periodica: ginko biloba per cicli di almeno 3 mesi nell'involuzione senile
- prescrizione stagionale: carciofo, tarassaco e fumaria come depurativi in primavera
- prescrizione prolungata: artiglio del diavolo nel trattamento dell'artrosi o equiseto nell'osetoporosi
 
Quando il trattamento è prolungato è opportuno ricorrere alla regola dei 2/3, che consiste nel somministrare la pianta medicinale per 20 giorni al mese, con 10 giorni di pausa oppure per 2 mesi di terapia e 1 di pausa.