Anno buono o Anno cattivo

17.12.2017 18:19

Anno “buono” … Anno “cattivo”

 

Scrivo questo articolo in prossimità della fine “ufficiale” dell’anno 2017, anche se per quanto mi riguarda il mio anno è finito secondo il calendario Celtico, ovvero il 31 ottobre.

 

Mi sento di scriverlo, esprimendo un pensiero puramente personale, in quanto leggo ancora una volta sui social le solite frasi che ho letto anche l’anno scorso (e forse anche gli anni prima): “che anno di merda, speriamo che finisca presto”, “non vedo l’ora che questo anno sfigato abbia fine”, “anche questo è stato un anno da dimenticare” … e così via, chi più ne ha più ne metta. A parte che l’anno finirà il 31/12 come ogni anno, ma chi o cosa stabilisce se l’anno è stato “buono” o “cattivo”?

 

I nostri antenati (e neanche tanto lontani) stabilivano se l’anno era stato “buono” o “cattivo” in base a come andavano il raccolti … ecco, diciamo che ai giorni nostri questo tipo di parametro è piuttosto assurdo visto che tutti i giorni (e quindi tutti gli anni) ci sono paesi in cui la gente spreca inutilmente il cibo e si abbuffa fino ad ammalarsi e ci sono paesi in cui la gente se riesce a mangiare una volta al giorno è già un vero miracolo e spesso muore di fame; quindi che cosa stabilisce la qualifica del nostro anno?

 

Il nostro “metro di misura” si basa su quanti avvenimenti “positivi” o “negativi” sono successi durante questi 365 giorni.

Anche qui ci sarebbe da fare una piccola parentesi sul termine “positivo” e “negativo” … ma lasciamo stare altrimenti non ci saltiamo più fuori.

 

Torniamo al nostro anno … bhè, per me il 2017 è stato vario esattamente come il 2016 (e come gli anni precedenti); ci sono stati eventi che mi hanno regalato gioia ed eventi che mi hanno procurato dolore. Nel gennaio 2016 è arrivata nel bel mezzo di una crisi davvero al limite del ricovero in manicomio la mia piccola Lilith, deceduta ad agosto 2017. Lei è stata molto importante in quel momento, perché era la sola ragione che mi faceva tornare a casa ogni giorno, casa dalla quale finalmente sono riuscita ad andar via nell’agosto 2016 dopo anni di disperazione (e qui si potrebbe aprire una bella discussione sulla famosa legge d’attrazione … ma magari un’altra volta). Finalmente nel settembre 2016 ho traslocato nella mia casa nuova, dalla quale non vorrei mai andare via (come cambiano le cose alle volte) e forse, il compito della mia Lilith essendo finito le ha fatto gettare la spugna e cedere alla malattia. Nel 2017 ho cercato di avviare il mio studio, cosa che non sono ancora riuscita a fare, ma questo mi ha spinta a riprendere in mano una passione di quando ero ragazzina; il meteo non è stato affatto clemente questi ultimi mesi ma in compenso è arrivata la mia meravigliosa Shanti: negli anni ho deluso persone e sono stata delusa a mia volta, e la lista potrebbe continuare ad oltranza.

 

Gli psicologi affermano che la mente umana è prevalentemente focalizzata sugli eventi legati al dolore e troppo presto dimentica gli eventi legati alle gioie. Perchè? Se fossimo al tempo dei nostri antenati secondo voi, quali sarebbero gli anni che si sarebbero ricordati con più facilità? Ovviamente quelli in cui il raccolto è andato male, quelli in cui si è sofferta la fame, mica gli altri! E quindi, se gli anni che abbiamo impressi nel nostro dna sono quelli di mancanza e dolore, possiamo fare un bilancio dell’anno scartando gli eventi dolorosi a favore di quelli gioiosi? I saggi dicono che gli eventi non sono ne buoni ne cattivi, ma sono le nostre emozioni, il modo in cui reagiamo e ci approcciamo agli eventi che gli danno una connotazione “buona” o “cattiva”.

I saggi sono coloro che sono riusciti ad allontanarsi dagli “attaccamenti”, dalle “credenze”, dalla materialità. Non so se noi siamo capaci di fare questo, onestamente da quello che vedo in giro direi proprio di no! Poi non metto in dubbio che alcuni eventi siano davvero molto dolorosi, come la perdita di un famigliare, di un amico, del lavoro, ecc… ma non è l’anno che “porta sfiga”! Poteva succedere quest’anno come il prossimo o come il precedente, e comunque era “destinato” ad accadere (ed anche qui … altra parentesi sul destino).

 

Allego di seguito una descrizione dell’anno che sta per finire fatta da una mia carissima amica Alessandra Pizzi, numerologa, da cui si evince che … tutto sommato non sarebbe stato un anno facile per nessuno, ma che era un anno di importanti cambiamenti:

 

"Ci avviciniamo all'anno universale 1 (2017/1/1), i nuovi inizi. Quel 17 è importante dice molto. 1 il Guerriero, ci parla di azione, 7 il Saggio, ci parla di meditazione. Interessante. Un'azione mediata, ponderata, raffinata... Insieme sono 8 il Sovrano, il potere. Il 2 iniziale è la madre dei numeri pari, di materia. Leggo che la mediazione arriva dalle qualità del femminile (dell'anima quindi presente in ognuno di noi) dell'accoglienza, dell'umiltà, accettazione, immaginazione, magia attraverso cui il Sovrano può agire.
1 e 7 sono i numeri più solitari. Leggo l'importanza del lavoro compiuto da ciascuno su di sé. Onestamente. Senza più girare attorno. Senza cedere alla tentazione di fingere di fare. Camminare sul posto. Tenere lo sguardo sugli altri mentre attorno tutto è immutato. Ecco ora l'energia ci aiuta a fare proprio questo. Attraversare quella notte scura sapendo che non siamo mai soli, che c'è sempre una via d'uscita, che abbiamo mani - fisiche e non - che tengono le nostre e il Sole Bambino è pronto a rinascere nel perpetuo ciclo di vita-morte-rinascita. Il Sole Cosmico ha un riflesso in noi. Quando quel Sole sorge e splende in noi, nasce la nostra divinità. Inizio a creare consapevolmente.
Lascio che sia. Lascio andare. Mi apro al prossimo passo nell'amore, con amore. "

 

Ogni anno a venire sarà pieno di gioia e dolore, sta solo a noi scegliere su cosa tenere la nostra attenzione! Provate a tenere un quaderno degli eventi per il prossimo anno, e poi alla fine fate un reale bilancio delle cose che sono successe … forse vi accorgerete che tutto sommato c’è un equilibrio anche in ciò che ci succede … e che siamo noi a dare importanza alle cose e non viceversa. Tutto è ciclico, tutto è mutevole, tutto cambia, il tao insegna, la Natura insegna … ma noi siamo allievi distratti e non riusciamo ad imparare.

 

Vi auguro un nuovo anno davvero pieno di consapevolezza e di discernimento! Sappiate tenere l’attenzione sul bello, sul buono, sul “positivo” e che l’Universo abbia a cuore la vostra gioia più di quanto non l’abbiate voi stessi e vi possa far superare i momenti difficili e dolorosi con serenità e accettazione, così che possano passare lasciando una traccia davvero sottile, quasi impercettibile.