L'arte della Divinazione

03.04.2016 19:37

Le origini dell'arte divinatoria ci arrivano da molto lontano, ovvero da quando l'uomo ha avuto la percezione del tempo e del futuro ed ha cercato di indagare nel mondo dell'ignoto attraverso innumerevoli sistemi e tecniche divinatorie.

Gli oracoli sono antichi quanto la stessa umanità, infatti li troviamo in ogni cultura sia primitiva che altamente evoluta.

I Caldei svilupparono la pratica astrologica e chiromantica già 5000 anni prima dell'avvento di Cristo; gli Egizi praticavano quotidianamente l'arte divinatoria e nel culto di Iside si interpretavano i sogni; i Greci ci hanno lasciato in eredità il mito dell'oracolo di Delfi; i Romani leggevano il futuro nel volo degli uccelli, e questo solo per citarne alcune.

Per interrogare il futuro l'uomo si è servito, e si serve tutt'ora, di tutti i mezzi possibili: il volo degli uccelli, le viscere degli animali, il corso degli astri, i fulmini e i temporali, le nuvole, i venti, i corsi d'acqua, sfere di cristallo, dadi, rami d'albero, fondi di caffè, carte da gioco, libri sacri, il comportamento degli animali e si potrebbe andare ancora avanti.

Un tempo si pensava che chi poteva leggere il futuro poteva dominare il presente, e così vi erano solo pochi “fortunati” che potevano praticare l'arte divinatoria senza essere accusati di stregoneria ed essere arsi sul rogo. Erano coloro che servivano i membri delle case regnanti, poiché all'inizio erano solo i “signori” a poter usufruire dell'arte divinatoria ma, in seguito, anche la gente comune iniziò ad indagare nel futuro interrogando indovini e stregoni. Le caste dei sacerdoti e dei governanti, gelosi del loro sapere e del loro potere sulle masse, hanno capito ben presto la forza dirompente contenuta nell'interrogazione diretta dell'oracolo; chi si rivolge al destino senza intermediari non si lascia più manovrare, dominare e governare facilmente come vorrebbero coloro che detengono il “potere”. Ed ecco che per proibire che il popolo potesse aprire gli occhi e non essere più succube del dominio delle caste si sono usati metodi ben poco ortodossi e piuttosto violenti.

Già nell'Antico Testamento, i profeti e chi interpretava i sogni venivano minacciati di morte, sorte che a Roma era riservata anche agli astrologi; nella Divina Commedia gli indovini sono dirottati all'inferno; nel medioevo vi è la persecuzione delle streghe da parte dell'inquisizione. La Chiesa ha cercato in ogni modo e in ogni tempo di sopprimere discipline quali l'astrologia, la cartomanzia, la divinazione in ogni sua forma definendola “opera del demonio” anche se, i monaci, conoscevano molto bene queste arti, le studiavano e le praticavano.

Ma le idee e le credenze religiose represse hanno la caratteristica di rinascere sempre, magari sotto altra forma, infatti oggi si parla di “analisi delle tendenze”, di “previsioni economiche” e “previsioni meteorologiche”. Jung nel XX secolo ha riabilitato l'astrologia e ha fatto conoscere l'I Ching alla civiltà occidentale.

Jung ha reso pubblico un concetto che spiega il perché le interpretazioni degli oracoli siano così spesso esatte illuminandoci sul fatto che l'oracolo può aiutare solo chi conosce se stesso, i propri timori, limiti e capacità e solo per chi è disposto a prendersi la responsabilità dell'antico detto “ciascuno è artefice del proprio destino”.

Un oracolo va ben oltre al fornire qualche dato o fatto oggettivo, ha lo scopo di aiutare l'uomo a ritrovare le sue radici nel passato perché possa dare un significato al suo presente e, così, strutturare il proprio futuro.

L'oracolo ci porta in un futuro che è un maggiore approfondimento del presente e questo perché, la chiave del futuro sta nel presente, e solo osservando il presente si può guardare al futuro interrogando l'oracolo.

Purtroppo, invece, la maggior parte delle persone vuole sapere esattamente come andranno le cose e spesso si offende se chi interroga l'oracolo si “limita” a dire quali sviluppi potrebbe avere la situazione di chi interroga se non apporterà dei cambiamenti nel proprio comportamento. Chi interroga l'oracolo vorrebbe scaricare la responsabilità delle proprie scelte ed azioni sull'oracolo stesso, e resta deluso quando non è così.

 

Come interrogare l'oracolo

 

Se non vogliamo rivolgerci ad un operatore ma vogliamo tentare di interrogare l'oracolo autonomamente, dobbiamo innanzitutto mantenere un atteggiamento calmo e rilassato. Interrogare un oracolo in uno stato di agitazione non permette di ottenere un responso attendibile. Le emozioni quali collera, eccitazione, paura ci rendono ciechi e impediscono un esame obiettivo della situazione e della risposta dell'oracolo. Bisogna quindi, prima di tutto, calmare il nostro spirito magari con una meditazione o una passeggiata nella natura, successivamente possiamo concentrarci sul problema o sulla decisione da prendere e porre la giusta domanda all'oracolo. La domanda deve essere formulata in modo chiaro andando al nocciolo della questione, altrimenti anche le risposte saranno vaghe. L'oracolo riflette la nostra personalità e la nostra situazione, il presente e le tendenze per il futuro, e lo fa in modo assolutamente imparziale, comportandosi esattamente come uno specchio. Interrogare un oracolo significa “guardare nello specchio”, e se quello che vediamo non ci piace dobbiamo cambiare noi stessi e non girare lo sguardo da un'altra parte o cercare di modificarlo a nostro piacimento.

L'oracolo spesso ci dice cose che non ci piacciono e che non vogliamo ammettere, se siamo prevenuti vedremo solo ciò che vogliamo vedere, ma noi dobbiamo avere fiducia nell'oracolo e accettare i suoi consigli. Chiedere insistentemente la stessa cosa ogni giorno offende l'oracolo, il quale inizierà a dare risposte a caso poiché anche l'oracolo ha un suo spirito e va rispettato. Non è facile accettare risposte che non soddisfano le nostre aspettative, ma forzare la risposta desiderata non è certo la soluzione migliore.

Prima di tutto dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che l'oracolo possa prevedere esattamente gli eventi futuri, ma pensare che possa fornirci il quadro della situazione del momento. L'oracolo non è un dittatore che “impone” cosa fare o non fare, ma ci deve aiutare a ritrovare quella capacità di decidere che la successione degli eventi ci ha fatto perdere. Non dobbiamo essere “schiavi” dell'oracolo, ma complici, collaboratori e amici. La risposta dell'oracolo è sempre “multiforme” e può riferirsi ai diversi piani dell'esistenza e dell'esperienza. La causa di un problema è sempre nel passato e la soluzione è nel futuro, ma è necessario conoscere il presente per accettarne la causa e progettare le soluzioni.

Evitiamo, inoltre, di fare domande troppo vaghe o troppo specifiche come ad esempio “quando mi sposerò”? O “quando vincerò alla lotteria”? Oppure “chi sposerò”? “Chi ha detto questo o quello di me”? Sono domande che non possono avere una risposta precisa; come le domande a lungo termine come “cosa farò tra 20 anni”? O “sarò ancora sposato tra 30 anni”? L'oracolo può certo rispondere a tutte queste domande ma in modo molto vago poiché il corso degli eventi cambia continuamente ad ogni cambio del nostro pensiero e delle nostre decisioni.

 

Metodi divinatori

 

Lettura dei fondi di caffè e/o delle foglie di tè

 

Procuratevi del caffè in polvere, una volta versato il caffè nella tazzina aspettate che i fondi si depositino e bevete con attenzione, cercando di evitare di scuotere troppo la tazzina. Una volta eliminato il liquido, ciò che resta nella tazzina va fatto girare velocemente e poi capovolgete la tazzina sul piattino e aspettate qualche minuto. Nella tazza si può leggere il presente e sul piattino ciò che potrebbe accadere. Lo stesso procedimento va fatto con le foglie di tè.

Per l'interpretazione della risposta concentratevi qualche minuto e poi guardate ciò che si è formato escludendo la mente. Aspettate che dall'inconscio emerga la risposta.

 

Divinazione con il fuoco (piromanzia)

 

Per questo tipo di divinazione sarebbe utile un bel fuoco, ma non sempre è possibile accendere un fuoco all'aperto e non tutti abbiamo un camino in casa, così possiamo utilizzare la classica fiamma della candela.

Mettetevi in un posto tranquillo, rilassatevi e pensate alla vostra domanda, poi accendete una candela e focalizzate la vostra attenzione sulla fiamma. Il colore, la forma, il movimento, fino a quando la mente sarà completamente calma e dall'inconscio emergerà la risposta.

Se invece avete la possibilità di accendere un fuoco grande, potete anche leggere le braci che rimangono semplicemente osservandole e lasciando che qualche immagine si formi sotto il vostro sguardo.

 

Visione evocata dalle carte (cartoveggenza)

 

La cartoveggenza non è la stessa cosa della cartomanzia. Se prendiamo in esame i tarocchi, tutti quanti sappiamo che ciascuna carta (o lama) ha un preciso significato, ma in questo caso il significato predefinito della carta non è importante, ciò che importa è quello che la carta evoca dentro di noi. Infatti il “cartoveggente” inizialmente è un “cartomante” ma con il tempo e l'esperienza impara ad andare oltre il significato comune delle carte, della loro disposizione, e si lascia guidare dall'intuito acquisendo una sorta di “veggenza”, appunto.

Mescolate le carte, disponetele davanti a voi e osservate … semplicemente osservate. Non pensate al significato delle singole carte, ma lasciate andare lo sguardo e aspettate che succeda qualcosa. Può darsi che la vostra attenzione venga catturata da una carta in particolare, come può essere che le immagini spariscano o si animino. Se non succede nulla di tutto ciò, chiudete gli occhi e osservate dentro di voi cosa emerge dal vostro centro. L'inconscio sarà pronto da darvi la risposta.

Nulla però vi vieta di imparare l'arte della lettura classica dei Tarocchi e iniziare dalla cartomanzia!

 

Divinazione con le Rune

 

La tradizione scandinava attribuisce a Odino il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza, ma ci sono anche opinioni che dicono che fossero l'alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche. Le Rune sono il linguaggio segreto del mondo. Esse trovano le loro origini nella tradizione germanico-vichinga, e furono usate anche dal misterioso popolo Celtico come strumento divinatorio, associato alla forma tradizionale divinatoria druidica espressa attraverso la lettura degli Ogham, pezzetti di legno intagliati con i simboli rappresentanti il loro alfabeto criptico.

La divinazione può avvenire attraverso l'estrazione di una sola runa o di più rune da un sacchetto, senza vederle, lasciando che sia l'intuito a scegliere per noi.

In questo caso è utile andare a verificare il significato delle singole rune per poter trovare la chiave di lettura e di conseguenza la risposta alla nostra domanda.

 

Lettura della mano (Chiromanzia)

 

Antichissimo metodo divinatorio è quello di leggere la mano. Della mano si osserva la forma, la pulizia, il colorito, la pelle, l'umidità, la consistenza, i movimenti. Si osservano le proporzioni, la lunghezza e la forma delle dita, la grandezza del palmo, la forma e il colore delle unghie. Poi, ovviamente, sul palmo si leggono le linee, i monti, i vari segni che possiamo trovare (es. croci, stelle, forme geometriche, ecc).

Non è un arte facile ma è molto affascinante.

 

Divinazione con i numeri (Numerologia)

 

E' l'arte di interpretare i numeri personali ricavati dal nome e dalla data di nascita del soggetto.

 

Io le ho provate praticamente tutte, comprese l'Astrologia Oraria (che sto studiando tutt'ora) e l'I Ching. Sono tutte tecniche valide ed affascinanti, ma con il tempo si impara a “sentire” qual'è quella più affine a noi, quella con cui ci troviamo meglio, quella che sentiamo nostra.

Buona ricerca!!!